Per svagarsi con le scommesse è sufficiente selezionare 20Bet Accedi e quasi non ci accorgiamo della complessa normativa internazionale che regola il gioco d’azzardo. Questa regolamentazione tuttavia, non solo esiste, ma ha origini piuttosto antiche, oltre che nobili. La regolamentazione moderna del gioco d’azzardo, infatti, nasce con il Re Sole.
Luigi XIV di Francia, noto come il Re Sole, è una figura iconica del XVII secolo, simbolo dell’assolutismo monarchico. Conosciuto per le sue riforme di ampio raggio, tra le sue innovazioni meno note c’è la prima legislazione che regolamentava le scommesse e il gioco d’azzardo. Questa legislazione, frutto di un contesto storico e culturale specifico, ha lasciato un’eredità duratura, con alcune leggi che sono arrivate fino ai giorni nostri.
Il contesto storico sociale
Nel XVII secolo, la Francia era in un periodo di grande trasformazione. Luigi XIV salì al trono nel 1643 e presto instaurò un regime assolutista, centralizzando il potere e limitando l’influenza della nobiltà. In questo contesto di rafforzamento del potere reale, il gioco d’azzardo divenne un terreno di scontro. Da un lato, il gioco era una forma popolare di intrattenimento, amata da nobili e plebei. Dall’altro lato, era visto come una potenziale fonte di disordine sociale e di conflitto.
Per affrontare questi problemi, Luigi XIV introdusse una serie di leggi per regolamentare il gioco d’azzardo. Questa legislazione era motivata da due scopi principali: il primo era controllare l’ordine sociale, prevenendo i disordini che potevano scaturire dal gioco d’azzardo. Il secondo scopo era fiscale: il gioco d’azzardo rappresentava una potenziale fonte di entrate per la corona.
Le leggi più curiose
Le leggi introdotte da Luigi XIV erano piuttosto varie. Alcune erano piuttosto severe: per esempio, era vietato giocare d’azzardo nelle strade, e le case da gioco non autorizzate erano soggette a pesanti multe. Altre leggi, invece, erano più curiose. Per esempio, era vietato ai nobili di perdere più di una certa somma di denaro al gioco in un solo giorno.
Una delle leggi più curiose introdotte da Luigi XIV era quella che obbligava i giocatori a indossare un cappello durante il gioco. Questa legge aveva due scopi: da un lato, serviva a identificare facilmente i giocatori, dall’altro lato, era una forma di rispetto per il gioco stesso.
Cosa abbiamo ereditato
Alcune di queste leggi sono arrivate fino ai giorni nostri. In Francia, per esempio, il gioco d’azzardo è ancora strettamente regolamentato, e le case da gioco devono avere una licenza per operare. Anche la legge che limita la somma di denaro che si può perdere al gioco in un solo giorno ha lasciato un’eredità: molti paesi hanno introdotto limiti di scommessa per prevenire il gioco d’azzardo compulsivo.
Tuttavia, è importante notare che la legislazione di Luigi XIV non era mirata a eliminare il gioco d’azzardo, ma piuttosto a controllarlo. Il re stesso era un noto amante del gioco d’azzardo, in particolare del Brelan, e vedeva nel gioco un’opportunità per rafforzare il potere della Corona. Le case da gioco autorizzate, ad esempio, erano spesso di proprietà di persone vicine alla corte reale, che erano in grado di garantire il rispetto delle leggi e di raccogliere le tasse per la Corona.
Tirando le somme
In conclusione, la legislazione del gioco d’azzardo introdotta da Luigi XIV rappresenta un importante capitolo nella storia del gioco d’azzardo. Riflette non solo l’approccio di Luigi XIV al governo, che combinava un forte controllo con una certa tolleranza, ma anche il contesto culturale e sociale del XVII secolo in Francia. Nonostante siano passati oltre tre secoli, l’eredità di queste leggi persiste ancora oggi, influenzando il modo in cui il gioco d’azzardo è percepito e regolamentato.